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Nel 1977 Nora Strejilevich fu sequestrata, rinchiusa e torturata nel centro di detenzione clandestino Club Atlético, a Buenos Aires. Una volta liberata, andò in esilio prima in Israele, poi in Canada. Nel 1997 ha pubblicato "Una sola muerte numerosa", un testo di autofiction che si muove tra denuncia, rievocazione poetica e documentazione sulla desaparición di suo fratello Gerardo.